Una delle più grandi comunità online femminili della Corea del Sud è stata travolta da uno scandalo.
illustrazione: Naver
Con oltre 840.000 iscritte, questa piattaforma è diventata il palcoscenico di un'inquietante "versione femminile del caso Nth Room", in cui donne coreane condividono foto osè di uomini stranieri e li sottopongono a molestie sessuali esplicite.
Le rivelazioni shock hanno gettato luce su un lato oscuro di questa comunità virtuale. Secondo fonti interne, le donne utilizzano app di incontri per adescare uomini stranieri, per poi scambiarsi dettagli intimi, dati personali e persino materiale illegale come foto di nudo non consensuali. "Sto per provare un uomo bianco, qualcuno ha recensioni?", si legge in uno dei commenti raccapriccianti condivisi nella community. Altri post degradanti fanno riferimento alle dimensioni degli organi genitali maschili e alle presunte abilità sessuali di uomini di diverse etnie.
Ma lo scandalo assume toni ancor più inquietanti quando emerge che anche minorenni sono stati vittime di questi crimini sessuali online. Una lista dettagliata chiamata "Big Data dei Soldati Americani" contenente informazioni personali di vari militari USA è stata diffusa, con una delle iscritte che ha persino annunciato l'intenzione di trasformarla in una "enciclopedia". Gli esperti condannano fermamente questi comportamenti come potenziali casi di diffamazione, violazione della privacy e stalking, punibili per legge. Inoltre, sottolineano i rischi di discriminazione razziale insiti nell'oggettificazione sessuale di uomini stranieri.
Questo caso sconvolgente getta un'ombra inquietante sulla presunta "sorellanza" di questa community e solleva interrogativi sulla doppia morale di chi condanna lo sfruttamento sessuale delle donne mentre si abbandona a pratiche analoghe ai danni degli uomini. Una riflessione critica sulle norme etiche online appare più che mai urgente.