Gwacheon, lacorea.it – Il Corruption Investigation Office for High-Ranking Officials (CIO) si trova in serie difficoltà nel proseguire le indagini contro il presidente Yoon Suk Yeol, accusato di insurrezione per la proclamazione della legge marziale. Il presidente, attualmente detenuto, continua a rifiutarsi di collaborare, bloccando di fatto il processo investigativo.
Dopo diversi tentativi falliti di interrogare il presidente, il capo del CIO, Oh Dong-woon, ha pubblicamente esortato Yoon a rispettare la decisione della magistratura e a sottoporsi agli interrogatori. Tuttavia, il presidente ha ribadito il suo rifiuto anche mercoledì scorso.
Yoon è accusato di abuso di potere e insurrezione per la dichiarazione della legge marziale lo scorso 3 dicembre. Nonostante le ripetute convocazioni del CIO, ha ignorato ogni richiesta, costringendo l’agenzia a considerare misure coercitive. Secondo la legge, il CIO ha 10 giorni per completare le indagini prima di trasferire il caso alla procura.
La difesa di Yoon sostiene che né il CIO né la procura abbiano l’autorità per indagare su un’accusa di insurrezione, riservata esclusivamente alla polizia. Il CIO, invece, rivendica la propria competenza sull’accusa di abuso di potere, una delle due imputazioni principali contro il presidente.
Mercoledì, un veicolo del CIO è stato visto entrare nel centro di detenzione di Seoul a Uiwang, dove Yoon è detenuto. Tuttavia, il tentativo di interrogarlo è fallito poiché il presidente ha rifiutato ogni forma di collaborazione, sia presso la sede del CIO che nel centro di detenzione.
Il CIO aveva predisposto una sala interrogatori all’interno del centro, ma il presidente ha continuato a rifiutarsi di partecipare. Martedì sera, sei investigatori sono stati inviati al centro di detenzione per un’intervista sul posto, ma anche questo tentativo è stato vanificato quando Yoon ha lasciato il centro per recarsi in ospedale dopo un’udienza sul suo processo di impeachment presso la Corte Costituzionale.
Il capo del CIO ha dichiarato che non era stato informato della visita in ospedale, decidendo di non intervenire “per rispetto della dignità umana”. Gli investigatori hanno atteso il ritorno del presidente fino alle 21:00, ma le normative sui diritti umani vietano interrogatori oltre tale orario senza il consenso del sospettato, salvo circostanze eccezionali.
Il CIO deve trasferire il caso alla procura entro il 28 gennaio. Oh Dong-woon ha assicurato che l’ufficio sta collaborando strettamente con i procuratori per garantire che l’indagine sia condotta senza lacune procedurali.
“Il CIO condurrà un’indagine approfondita su tutti gli individui coinvolti nell’incidente della legge marziale, indipendentemente dal loro rango o status,” ha dichiarato Oh.
Con il continuo rifiuto di Yoon di collaborare, tuttavia, il destino delle indagini rimane incerto, aumentando la tensione politica e giudiziaria nel paese.