
Seoul – Eppure, in mezzo a questa velocità, esiste una tradizione che rallenta il tempo e rafforza ogni legame sociale: il pasto, o Hansik (한식). L’etica della tavola coreana va oltre la gastronomia; è una vera e propria lezione di vita comunitaria, centrata sul concetto di Jeong (정).
Il Jeong (정) è uno dei concetti più difficili da tradurre della lingua e della cultura coreana. Non è semplicemente affetto, amore o amicizia, ma una miscela complessa e profonda di legame emotivo, appartenenza, attaccamento e profondo senso di comunità. È il collante silenzioso che unisce la società coreana, dalle relazioni familiari a quelle professionali.
E non c’è luogo in cui il Jeong si manifesti con maggiore chiarezza che sulla tavola da pranzo.
Un pasto Hansik tipico non è servito con porzioni individuali, ma come un insieme di piatti principali circondato da innumerevoli ciotoline chiamate Banchan (반찬). Questi contorni – che possono includere dal Kimkimchichi (김치) alle verdure saltate, al pesce secco – non appartengono a nessuno in particolare, ma a tutti.
L’impatto del cibo condiviso si estende ben oltre l’atto di nutrirsi, riflettendo la solidarietà e l’interdipendenza della società coreana:
La prossima volta che ti siederai a un tavolo coreano, osserva non solo i sapori, ma l’interazione tra le persone. Capirai che la vera essenza del pasto è la continua affermazione del Jeong, il profondo e indissolubile legame che lega ogni coreano l’uno all’altro.