Seoul, lacorea.it – Hannam-dong, prestigioso quartiere nel cuore di Seoul, è stato recentemente trasformato in un’area caotica e senza controllo a causa delle continue proteste dei sostenitori di Yoon Suk-yeol, il presidente sudcoreano. La situazione si è aggravata dopo che Yoon ha fortificato la sua residenza ufficiale nel quartiere e ha ignorato un mandato d’arresto emesso contro di lui.
Il 9 gennaio, oltre 100 persone si sono radunate davanti alla Chiesa Luterana Internazionale a Hannam-dong per opporsi all’arresto del presidente. Durante la manifestazione, alcuni partecipanti hanno assunto atteggiamenti minacciosi, bloccando il traffico e aggredendo i passanti. Un anziano con un cappello recante la scritta “Unione dei patrioti” controllava il passaggio con un bastone, mentre un camioncino distribuiva eomuk decorato con la frase: “Vinceremo la seconda guerra di Hannam.”
Durante il raduno, alcuni manifestanti hanno incitato alla violenza contro i membri del Sindacato Coreano dei Lavoratori (KCTU), con minacce esplicite e canzoni provocatorie come “Calpesta il KCTU.” Nei dintorni della Scuola Elementare Hannam, muri e spazi pubblici erano coperti da slogan contro il mandato d’arresto.
La presenza di manifestanti ha messo in pericolo gli studenti della scuola elementare, alcuni dei quali frequentano lezioni extra durante le vacanze invernali. L’Ufficio Centrale dell’Educazione di Seoul ha dispiegato personale per garantire la sicurezza dei bambini e ha richiesto alla polizia di istituire percorsi separati tra la scuola e l’area della protesta.
“Siamo qui per scortare gli studenti perché temiamo che possano essere bloccati o aggrediti dai manifestanti,” ha dichiarato un funzionario dell’Ufficio dell’Educazione.
Intorno alla residenza presidenziale, i sostenitori di Yoon hanno messo in atto diverse attività illegali, come blocchi stradali, controlli di identità improvvisati e minacce fisiche. In un caso, un uomo ha utilizzato un’asta di ferro per fermare i passanti, chiedendo loro di dichiarare se fossero a favore o contro l’impeachment del presidente.
Gli episodi di violenza sono stati numerosi: una manifestante ha gettato zuppa di eomuk addosso a una sostenitrice dell’impeachment, mentre altri hanno lanciato pietre contro i partecipanti a un raduno pro-impeachment. Anche i giornalisti sono stati presi di mira con intimidazioni fisiche e verbali. Un sostenitore ha dichiarato: “Quando il presidente Yoon tornerà, quello che avete fatto sarà giudicato.”
Tra i sostenitori di Yoon è emerso un gruppo chiamato “White Skulls” (paekkoltan), noto per indossare caschi bianchi e armarsi per “difendere la residenza presidenziale.” Il gruppo prende il nome da squadre violente degli anni ’80, tristemente famose per aver commesso violenze durante le proteste.
Kim Jung-hyun, leader del “Gruppo Giovanile Anticomunista” e promotore dei paekkoltan, ha partecipato a una conferenza stampa il 9 gennaio, dichiarando che il gruppo “farà ogni sforzo per difendere il presidente Yoon insieme al popolo.”
La situazione a Hannam-dong continua a peggiorare, sollevando preoccupazioni per la sicurezza pubblica e il rispetto dello stato di diritto. Insomma, la situazione in Corea del Sud sta sfuggendo di mano