Seoul, lacorea.it – Dopo oltre tre mesi di attesa, la Corte Costituzionale della Corea del Sud ha annunciato che venerdì 4 aprile, alle ore 11:00, renderà pubblico il suo verdetto sull’impeachment del presidente Yoon Suk Yeol. La decisione arriva dopo 111 giorni dal voto dell’Assemblea Nazionale, che lo scorso 14 dicembre 2024 aveva approvato la mozione per rimuoverlo dalla carica, accusandolo di aver violato la Costituzione con la dichiarazione della legge marziale del 3 dicembre.
La sentenza potrebbe cambiare il futuro politico della Corea del Sud:
Il verdetto, letto dal giudice capo ad interim Moon Hyung-bae, sarà inappellabile e trasmesso in diretta nazionale.
In attesa del verdetto, Seoul si prepara al peggio. Le autorità hanno annunciato:
La polizia ha consigliato ai cittadini di usare i trasporti pubblici per evitare caos.
L’ufficio presidenziale ha dichiarato di attendere “con calma” la decisione, mentre il partito di governo (People Power Party) ha assicurato che accetterà il verdetto.
Dall’opposizione (Democratic Party of Korea), invece, arriva la richiesta di “rispettare la volontà popolare”, riferendosi alla maggioranza parlamentare che ha votato l’impeachment.
Quello di Yoon è già il processo di impeachment più lungo nella storia coreana:
Alcuni esperti ipotizzano che la sentenza potrebbe essere più corposa delle precedenti (89 pagine per Park, 61 per Roh), vista la complessità del caso.
Se Yoon dovesse essere rimosso, il primo ministro Han Duck-soo assumerà temporaneamente la presidenza, aprendo la strada a un’inedita campagna elettorale lampo. In caso di assoluzione, invece, il presidente dovrà gestire un Parlamento ancora più ostile.
Siamo pessimisti. Il presidente Yoon è circondato da una cerchia ristretta di alleati che occupano posizioni di potere leggi anche “compagni di merende” tra vecchi compagni di università e lobbisti vari. I suoi stretti collaboratori riusciranno probabilmente a insabbiare le accuse, consentendogli di tornare al suo ruolo senza conseguenze. Purtroppo, in Corea, nepotismo e favoritismo sono all’ordine del giorno. In un Paese dove i chaebol dettano l’agenda politica ed economica, è difficile aspettarsi un esito diverso.
Quello che è certo, è che venerdì 4 aprile sarà un giorno decisivo per la democrazia coreana.
Restate connessi su lacorea.it per gli ultimi aggiornamenti.