I lavoratori più giovani non hanno più voglia di arruffianarsi il capo e nemmeno di pagargli il pranzo
Una tradizione lavorativa decennale sta per scomparire in Corea del Sud. Il “Treat the Boss Day”, l’usanza secondo cui i dipendenti raccolgono denaro per offrire il pranzo ai propri superiori, sta affrontando un forte declino a causa delle proteste dei giovani lavoratori del settore pubblico.
Nelle tipiche aziende e uffici sudcoreani, è generalmente prassi che i dipendenti senior paghino il pasto ai più giovani. Tuttavia, in alcune burocrazie questa abitudine si è invertita, con i sottoposti che, a turno, invitano il loro capo a pranzo. Questa tradizione, nota come “Treat the Boss Day”, ha origini incerte ma è stata a lungo considerata un modo per favorire un rapporto più diretto tra superiori e dipendenti all’interno di un ambiente lavorativo altamente gerarchico.
Park Eun-hye (nome di fantasia), funzionaria pubblica da oltre 20 anni, racconta che il suo ufficio ha sempre osservato questa pratica. Nel suo ambiente di lavoro il pranzo è un momento di socializzazione, spesso condiviso tra colleghi e coperto da un fondo comune mensile. “Se i dipendenti non pranzano con il capo, spesso si ritrovano a mangiare da soli. Per questo motivo, i team si alternano nell’invitare il responsabile”, spiega Park. Il suo team arriva a offrire il pranzo al capo due o tre volte al mese.
Sebbene alcuni lavoratori più anziani non vedano questa pratica in modo negativo, per i giovani dipendenti si tratta di un’usanza ingiusta. Le proteste sono aumentate in particolare dopo la chiusura delle varie mense aziendali, decisa per incentivare il consumo nei ristoranti locali.
I lavoratori più giovani, specialmente quelli nati negli anni ’90, si lamentano del fatto che debbano pagare i pasti dei superiori pur guadagnando stipendi minimi. Questa insoddisfazione ha portato molti supervisori a sentirsi a disagio nell’accettare l’invito a pranzo. Alcuni scelgono di contribuire al conto, altri offrono il pasto ai dipendenti, mentre altri ancora preferiscono evitare la situazione dichiarando di voler semplicemente evitare.
Sull’app di discussione anonima Blind, i lavoratori hanno condiviso centinaia di post di protesta contro il “Treat the Boss Day”. Un utente ha scritto: “Nel mio team siamo solo in due e dobbiamo coprire le spese del pranzo e del caffè del nostro manager. È assurdo, questa tradizione deve sparire”. Il post ha ricevuto centinaia di commenti di supporto da altri dipendenti indignati.
A confermare il malcontento è arrivato un sondaggio del Ministero dell’Interno, condotto su 150.000 funzionari pubblici nel novembre scorso. I dati mostrano che il 18,1% dei lavoratori ha partecipato al “Treat the Boss Day” nell’ultimo anno, con un’incidenza maggiore negli enti locali (23,9%) rispetto alle amministrazioni centrali (10,1%). Inoltre, il 91% dei partecipanti ha dichiarato di considerare questa pratica ormai superata e inutile.
Alla luce di questi risultati, il Ministero dell’Interno ha annunciato la collaborazione con il Ministero della Gestione del Personale e la Commissione Anti-Corruzione e Diritti Civili per eliminare definitivamente questa usanza.
Hwang Myung-suk, responsabile della divisione innovazione del governo, ha dichiarato: “Abbiamo verificato che alcune organizzazioni continuano a osservare questa tradizione. Lavoreremo con le autorità competenti per abolire pratiche obsolete che non si adattano più alla realtà lavorativa attuale”.
L’abolizione del “Treat the Boss Day” rappresenta un altro passo verso una modernizzazione del mondo del lavoro in Corea del Sud. Il cambiamento generazionale sta portando a una revisione delle tradizioni aziendali, con i più giovani che chiedono maggiore equità e un ambiente lavorativo più meritocratico.
Con il supporto del governo, questa pratica è destinata a scomparire, segnando la fine di un’era per il rigido sistema gerarchico coreano. E voi in Italia, paghereste il pranzo al votro capo?
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